L’esempio biblico è quello dei Tre Verba tracciati da una mano misteriosa sulla parete della sala ove erano convenuti i potenti alla corte di Babilonia. All’orizzonte del Regno stavano per avvenire eventi sconvolgenti e tale apparizione della mano oscura che tracciò una scritta che acuì così il clima di terrore sull’ incombente fatalità che avrebbe coinvolto l’intera Coorte. Nessuno era in grado di leggere il messaggio, salvo il giovane Daniele, già messosi in luce alla Corte e che allora così diventa il protagonista singolare, agli occhi del monarca giunto sull’ultima spiaggia , che dopo tutti i tentativi degli altri sapienti falliti , che ode per bocca di Daniele la decifrazione del senso pieno delle tre parole, che tutti gli altri sapienti di corte non riuscivano a capacitarsi .

L’ispirazione di Daniele è il primo esempio di esegesi biblica di termini arcaici per chi esegue ogni interpretazione di logos sconosciuti.
Qui nasce la leggenda delle tre fatali parole o sentenze allora scritte in sumero o altro glifo o cuneiforme ? Non lo sappiamo, ma il singolare interprete, da navigato esule ebreo, con il suo bagaglio linguistico delle tribù del deserto, da tempo coattamente trapiantato in Babilonia , nota come la grande cattività d’Israele , che il giovane aveva già assimilato le lingue dei molti popoli di questo impero. Gli archeologi ci insegnano come sia esempio di impiego delle parole antiche , queste fonetiche partoriscono significazioni a pioggia che da sibilline sentenze come quelle di Delphos, dovevano essere dispiegate.
La civiltà mesopotamica resta a motivo della scoperta di tante reperti (le tavolette cuneiformi) che attestano il loro modo remoto di memorizzare, registrare sulle tavole d’argilla con le scritte cuneiformi, ogni evento e magazzino di merci e di scambi commerciali così catalogando eventi militari, religiosi, astronomici, ricorrenze e celebrazioni di ogni sorta… reperti preservati dopo millenni sino a diventare quel tesauro enciclopedico , il grande bagaglio di dati registrati sino ad includere il mito del Diluvio e dopo esso le capitolazioni e trionfi bellici e nuovi regni . Così conciliamo l’episodio biblico del giovane Daniele che aveva colto al balzo l’occasione perchè avendo maturato una competenza e fama, che senza sforzo riuscì a primeggiare sino a svelare la soluzione dell’enigma sinistro, quello che di lì a poco sarebbe divenuto l’evento magistrale e capovolgente da Spada di Damocle per gli astanti ed savi ammutoliti , incapaci di dare responsi al Re, quindi impotenti non riuscendo a decifrare la triplice indecifrabile , oscura sentenza, tracciata da chi ? Dal DITO di Dio o da un angelo o un demone ?
MENES TEKEL PHARES
A cosa ricorse il giovane ? Mai dimenticando l’uso orientale di scrivere dal lato , ovvero bisogna anzitutto leggere nella direzione che ha Destra alla Sinistra come sé tuttora in auge nelle lingue orientali. La fonetica è la chiave insegnata dalla notte dei tempi biblici, ed così enfatizzata per il volgo che prediceva :
MENES: Dio ha fatto il Conto del tuo Regno e vi ha posto Fine
TEKEL: Tu sei stato pesato sulla Bilancia e sei stato trovato mancante
PHARES: Il tuo Regno è diviso tra Medi e Persiani.
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L’Introduzione filosofica…
dalle Serate del Mistero di Portonovo a cura di Franco Copparo e Fabio Filippetti