Nel municipio di Salon in Provenza c’è un ritratto del celebre medico veggente accanto ai suoi più illustri concittadini succedutisi lungo cinque secoli. Sotto spicca il motto “Ex Antiquitate Renascor “. Dall’Antichità IO Rinasco…rinascere-risorgere come era d’uso sotto ogni medaglione il motto o detto che racchiudeva nella simbolografia i riferimenti di un casato o d’illustre famiglia del tempo. Una raccolta monumentale di motti, latini o altra lingua è quella di Boschius: “Symbola Aenigmatyca Inscriptiones. Notae, Cifrae” del Secolo Sedicesimo. Qui si ritrovano i motti riferiti alla Fenice “Phoenix in suo Rogo – Invito funere vivet ” – Pur morire immortale fiamma – che indicano l’uccello del mito dalla notte dei tempi – in Eliopolis la città solare egizia, ove così l’uccello reale rinasce dalle vampe innalzandosi in cielo. …da cui la leggendaria Araba Fenice !

Nessuno ha dato sinora il senso compiuto a tale leggenda che fissa oltremodo i termini di tale Rinascita o paradossale Risurrezione che avviene calcolata –computata ad ogni Cinquecento (il Cinquecento= latino “ D “ ovvero in francese La Renaissance)proprio ancora infatti compiuti questi Anni dopo “longtemps” o LOIN (lontano-distanza)et LION di leonina distanza Leontas o Leo felina che ha il tempo stesso nell’EONE o L’EONE una sua antichissima IKONA.
Poi ben bene (Ben Ben Bennu – la Fenice in Egizio) constatiamo che nelle mille e più iconografie del celebre testo di Boschius , la raccolta conferma ogni disegno o motto accluso da grande enciclopedica di motti in molte lingue e sia datazioni che arricchiscono tale libro-manuale con le sue pagine ovviamente ricche d’illustrazione in cui la Fenice è regina , come nel medaglione raffigurante nel cielo il lancio di un razzo o meglio diremmo, oggi un lungo missile che si innalza nel cielo con un lunga scia luminosa, quella della vistosa retro spinta. Così nel XV° Secolo questa era la tecnologia che qualcuno già conosceva ? Colpo divino dell’immaginazione umana a metter le Ali come sognava possibile Leonardo da Vinci . nulla impedisce di correre se alludeva al Grande Uccello di cui sarà coperto di Gloria o al Cigno o alla Fenice nei cieli come al “Deus ex Machina”, che appare improvvisamente fulmine a ciel sereno, la novità inattesa e declamata dagli ufologi da oltre un secolo ? (Vedi Uphos in greco….Light e Light con doppio senso in inglese – che sta al contrario di pesante…Haevy inglese e che invece leggero vola nei cieli UFOS !)
Quanto all’Occhio umano da tempo viene – infatti ad offrirsi come lampante Visione, relegata all’incredibile e non scaricata da psicologica cronica allucinazione da parte degli scettici. Corpi celesti che sfidano ogni teorico dato ed OBJECT corpo ed Obiettivo e progetto di Chimera non solo più della Fantascienza. Ormai tempo di spazio e cieli e mondi altrove di cui è zeppo il Cosmo – per cui ipotesi per nulla azzardate l’uomo ne ha fatte sempre, cominciando a mirare nel suo futuro di giungere sulla Luna che è il sogno antico, cullato dal tempo dei greci…e come nella favola o poema rinascimentale abbia ilo suo Cavaliere in sella all’Ippogrifo o Pegaso volante. Da allora ad oggi, ogni popolo ha cullato visioni, oracoli e profezie che sono fiorite sulla bocca di tanti geniali pensatori, ante litteram da esser anche i padri del fantastico. “Non c’è uomo che non abbia un sogno, non c’è sogno che non abbia affascinato l’uomo “infondendo una nostalgia infinita che ha fatto leva sull’immaginazione, il seme o DNA ante litteram che ha condiviso ogni genio come Leonardo. Mistero dell’inconscio che trapela mediante il Sogno o l’Ipnerotomachia che ogni mente umana esperimenta e mescola con la reminiscenza preterita(il passato)di volare come la Fenice, nei sogni o in una dimensione che se è un ricordo , questo forse appartiene alle epoche remote, ma non solo di cinquemila anni fa , ma molto più all’indietro, se ancora perdura sino ad oggi come evocano le storie dei testi indiani in cui la leggenda e descrizione tecnica delle navi volanti, i Vimana o Garuda si accomuna il volare di questo mito ecco quindi prefigurato – l’Uccello glorioso” che spicca il volo innalzandosi sul rogo delle vampe… altro non è che il primordiale BENBEN da cui sono discesi sulla terra gli Dei o sia il Falco di Horus d’Oro che vola nel cielo quale araba fenice , tra le fiamme e fuoco sino a rinascere elevandosi in alto nei cieli sopra la Città di Eliopolis (la città del Sole)!Ci sono sufficienti papiri in cui la descrizione del Falco di Horus, tuona e esplode innalzandosi nel cielo tra le fiammate, che poco si accordano al battito delle sole sue Ali ! Allegorie e metafore che stridono . Anche i latini avevano l’Aquila di Zeus o la Macchina volante o carro celeste o i clipei sferici scudi celesti della nostra arcaica leggenda latina. Questa analogia, oggi istintivamente ci porta all’Era dei cieli e dello spazio perché così il grande millenario sogno umano di volare è una realtà che non ha bisogno più di Miti.
Per gli egiziani volare verso le stelle con la barca solare era l’unione in eterno con gli Dei. Ora il Mito si ripresenta sotto una altra veste temporale, quella di Giano, dio del tempo dalla testa Bifronte, che guarda dal passato all’avvenire futuro. Figura o emblema che è, sta all’idea e simbologia usata nel “Giano Gallico”, il primo libro curato dal discepolo di Nostradamus, Chavigny che riunì la raccolta dei presagi e quartine ed altri suoi scritti, come le Pronosticazioni, il brogliaccio in cui il Nostro lasciò le intuizioni e visioni incomplete.
Il paragonare Nostradamus alla Fenice è dovuto anche al suo motto personale che ha due Falconi e due Stelle (se letti come Geroglifici Egizi). Questi segni nei dizionari geroglifici ci indicano il Doppio “KA” lo Spirito, o doppio dell’anima di chi sta alla Stella Binaria (Sirio – Sothis )verso cui deve salire-risalire il Faraone nell’Olimpo celeste degli Dei con va intrinsecarsi nell’Eternità per milioni di anni.
Sono quindi citati dal Nostro prima di Champollion , i geroglifici che servono a determinare il nome di costellazioni e sostantivi connessi alla misurazione temporale (valore fonetico “Sba”… oltre che significare Scienza e Alimento, nutrimento). Inoltre il geroglifico della STELLA che ha un maggiore numero di punte Sette… è il geroglifico riferito alla Dea Seshat, la Musa della Storia. La stella racchiusa nel Cerchio è l’Altro Mondo Ultraterreno o Infero o Celeste. Queste spiegazioni non sono estranee alla vita di Nostradamus perché Lui si rivela profondo conoscitore di questo linguaggio, allora obliato come quanto ha scritto sul mito della Fenice e della città di Heliopolis (Egitto) e su altri enigmi del passato, se inizia il suo Geroglifici di Horapollo proprio dall’Astronomico….peccato i sia sfuggito alla pletora degli studiosi della Dottrina Siderale…come Lui così la Astronomia che informa in prima istanza sulla stella del Grande Cane(Sirio) in egiziano Sothis !.
Oltre ogni mito da Lui esposto allora va sommato al motto “Ex Antiquitate Renascor”, che acquista di colpo il significato, di una rinascita nel tempo, una novella chance o Risurrezione di queste conoscenze del passato antichissimo che dopo cinquecento anni abbiamo rinascita…dal Rinascimento o Renaissance o chi farà ferra Renaistre-rinascere astre naice-nice dall’antico sangue ? .
Eccoci quindi a chi e cosa bene detta qui rinasce , l’uomo eccezionale…l’esegeta dell’antico linguaggio dei Faraoni o dei Re il cui impero è nato sulle rive-sponde del Nilo….chiamato anche Eridano e che poi la nomea è passata ad altri grandi Fiumi…su cui il mito egizio si lega a reminiscenze taurine (HORUS)sino sulle sponde, rive dell’Aquario l’Eridano Padus…

L’uomo di Salon Aix en Provence – si è pronunciato sia con versi poetici e con lunghe lettere in prosa. Ha scritto manuali già prima come medico e varie ricette culinarie e di bellezza. Le sue incredibili prevenzioni contro la peste, ovvero le prime efficaci cure sanitarie, le cure contro le febbri con l’anticipare il rimedio dalla corteccia del salice, il ritrovato più in voga l’aspirina. Ha lasciato descrizioni delle sue osservazioni astronomiche (meteore) ed Eclissi e indagato sui siti archeologici non senza preziosi indizi su tesori nascosti come sulla Lampada Eterna.
Ha composto testi sulle portate di succulenti banchetti. Maestro di culinaria. Ha anticipato le tendenze moderne del mito di Venere con i suoi manuali di belletti e di ricette e confetture e accattivanti elisir di potenza erotica, dentifrici e paste per colorare capelli o sbiancare la pelle, che allora andarono a ruba. Incluso un trattato di medicina sullo sport atletico tradotto dal greco di Galeno, celebre medico dell’antichità.
Le traduzioni di testi latini di cui era notoriamente abile stando a gomito con eminenti prelati della Chiesa e Curia di Avignone e quella romana. E sia traducendo in francese volgare la prima stesura latina di Erasmo da Rotterdam dell’ “Elogio della la Follia”, pubblicato a Parigi. Dal testo classico latino così in francese di allora che fece scuola come bene compose e descrisse – all’orma del suo compagno di Università Rabelais nelle sue prime Pronosticazioni(1553), le più feconde. La Vogue o moda di allora che anno dopo anno, con un talento inimitabile, accese i caratteri della stampa di cui si servirono a comporre la serie dei suoi successivi Almanacchi incluso quelli di Nostradamus così tanto invidiati per il loro successo e quindi plagiati e rieditati sino a Venezia, la prima a stampare i suoi Almanacchi del Tempo !E così sino alla oltre la sua scomparsa. Il testo che lo ha reso immortale, sono le “Centurie”, la più incredibile palestra per la mente umana di enigmi e segreti e annunciate scoperte nel tempo della storia.
La sequenza di eventi giudicati prima impossibili, poi accaduti e dei quali poi è facile come in un gioco scrivere fiumi di inchiostro. C’è una Cosa che più di tutto deriva dall’Antichità obliata che ha fatto clamore, e così Rinata dall’antichità stessa. Appunto l’Egitto dei faraoni.
Ieri come oggi il fascino delle Piramidi non conosce tregua sin dal Rinascimento, a cui si deve la diffusione maggiore delle teorie e delle filosofie religiose che ci sono giunte dopo millenni grazie ad autori greci che hanno ispirato una pletora di menti italiane nella sua stessa epoca.
Nostradamus ha composto questo studio partendo sia dal testo greco sia dallo scritto druido “I Geroglifici di Horapollo”, essi sono di genuina ispirazione egiziana per i dati ed i riscontri avvenuti dopo secoli dalla pubblicazione a Venezia (Aldo Manuzio 1505).
Il manoscritto giunse in Italia a Firenze nel 1422 ad opera di un viaggiatore cartografo fiorentino Cristoforo Buondelmonti, dall’isola greca di Andros. E’ considerato il miglior sunto dell’antichità sulle decifrazioni e narrazione che gli antichi facevano dei geroglifici in maniera però parziale e con pure date le copie che circolavano tradotte in latino zeppe di aggiunte apocrife di altrui convinzioni o simbologie o manierismi.
Perché un altro libro che aveva fama di svelare tali segreti. Altra pubblicazione che vantava di spiegare ogni genere di geroglifico antico, tratto dai vari obelischi romani e dalle citazioni dei svariati autori greci e latini e gli ultimi arrivati dello stesso Rinascimento (Vasari, Crinito…) dando un corso nuovo, quello di assumere nuovo ruolo di Summa Simbolica “Hieroglyphica”. Proprio ispirandosi al mistero del libro più bizzarro “la Hypnerotomachia Poliphili” del Colonna – (1499 Aldine a Venezia- vedi file su tale tematica qui nel sito) che ha contribuito così a fondo nel nostro Rinascimento ad accrescere il fascino e la suggestione sulle antichità egizie.
I segni questo linguaggio divino, erano tali da incantare cardinali, papi (chi addirittura si è fatto fare una stanza su questo stile, Paolo III Farnese!) e abati per secoli a venire.
Da ora che l’imitazione frenetica degli Emblemi ispirati agli obelischi romani per dar corso ad altri linguaggi e codici cifrati di sette misteriose. Molte decorazioni nate allora apposta per i Principi ed Editori, frontespizi e incisioni o “cartouche” emblematiche da marchio di riconoscimento, diremmo oggi “marchio di fabbrica” di casate e artisti (come Bosch) e i vari Duchi e Principi,Abati,Cardinali e Papi che ne facevano bella mostra.
Il curatore Francesco Colonna ha raccolto la sua miscellanea, senza ne capo e coda, privo di distinzione e competenza, che quella immaginaria. Una nuova torre di Babele nata dalla spinta dell’immaginario esoterico, frutto del fantastico, che solo molto più tardi farà i conti con il rigore scientifico della comparazione linguistica.
Intanto da quando il primo geroglifico è nato all’ombra dei templi di Thot (Trimegisto) sulle sponde del Nilo è anche nata la madre della storia, la Dea Egizia “Fiore” il cui geroglifico è la stella a sette punte, sette pianeti, sette soli?
Ma per lungo tempo molti poi hanno confuso il geroglifico del serpente per una lingua, un’oca per un’anitra, perché i glifi risultano troppo simili tra loro. Perché trascurato Horapollo che già indicava chi è figlio di…, il glifo dell’anitra, il disegno della Casa per indicare il Re, il Faraone. La lingua per serpente e l’occhio accanto con la bocca, per dire Discorso.
L’elefante e ogni distorta proverbiale sua memoria come porta il peso dei secoli quello dell’Obelisco in Roma, il peso della sapienza, rifacendosi al Testo di Horapollo.
Troppi erano convinti di avere trovato la chiave o addirittura il trattato perso dell’esegeta di Nerone, Cheramone(AMON la suprema divinità Egizia), entrambi studiosi di lingue antiche, Nerone stesso, anche autore di un singolare preziosissimo trattato sulla lingua etrusca, purtroppo definitivamente perduto.
Le “parole” della Fenice Bennu o BEN BEN !
Maggiori esponenti del Rinascimento sono stati affascinati sia dall’architetto Leon Battista Alberti sino al grande Bramante, al filosofo Erasmo da Rotterdam, Giorgione, Tiziano, Annibale Carracci, Pietro da Cortona, e lo stesso Leonardo, e quanti inseguirono questo filone che ingrossò la schiera dei lettori e degli editori che ripubblicarono nei secoli la “Hieroglyphica” di Horapollo, che divenne il cavallo della fantasia egittologia dal Bernini, osservatori, ieri come oggi dell’elefantino di marmo che sostiene l’Obelisco del VI secolo a.C., in Piazza Minerva in Roma.
Ma nonostante questo ci ha pensato Nostradamus, a tradurre dal greco e fare dei pungenti commenti e note del suo originale manoscritto (pubblicato solo nel 1968) che si trasforma in un atto di accusa contro la superficialità dell’analisi che hanno trascurato questo suo lavoro, perché in esso c’è la prova lampante e sua dimostrazione di una conoscenza, tardi riconosciuta, come sempre.
Di fatto qui, che scopriamo commenti e informazioni che sbalordiscono.
Ci sono sezioni dedicate al Mito della Fenice, cosa che mi ha aiutato moltissimo a sviscerare quartine e sestine del Nostro in cui è citata la Fenice.
Così scoprendo d’avere fatto l’an plein, condividendo con altri studiosi che hanno bene sospettato, che Lui aveva nascosto ad arte, inconfutabilmente dati o note oggi bene collimare già prima – in chiaro sulla via della decifrazione presa da François Champollion. Il vero decifratore dei testi geroglifici. Qui c’era la soluzione della lettura della lingua Egizia poi avvenuta sotto Napoleone, perché decifrata dal genio francese… grazie alla spedizione in Egitto e il recupero di reperti utili a tale scopo (La Stele di Rosetta).
Dalle sabbie del deserto, dalle ceneri del passato ecco quanto rinasce!
E tutto si intreccia con strane coincidenze che indicano la cifra Cinquecento dal Cinquecento e dalla moda di appiccare i roghi, quanto tempo è passato!
Oggi contando giusto Cinquecento anni dall’ultimo rogo che ha incenerito… spiriti coraggiosi al rogo abbagliante da cui spicca il volo l’immaginazione, che fa mettere le Ali alla Fenice o fa ruggire il leone o la Tigre nel motore (così diremmo oggi!).
E di fatto dall’Era del Rinascimento che è stata suonata la Diana del risveglio, della Rinascita, ovvero di quel Rinascimento che ha acceso il suo motore proprio dall'”Hypnerotomachia”, dall’ipnosi e dai sogni cupi e neri, lì proiettati con questi simboli dell’inconscio umano. Quello più occulto, infero e plutoniano che sta al nostro inconscio, da cui deriva ogni Daimon o il genio stesso d’ogni umano da allora ha mosso i passi sulla via della scienza e delle scoperte tecnologiche (Leonardo e il suo compagno il Fanti. Chi è mai costui?)
Il messaggio celato
Ogni cosa ha il suo principio e il suo scopo e termine, perché dunque Nostradamus riserva su questo testo riferito ai misteri egiziani, elementi che si intrecciano con altri enigmi che portano dritti alle Centurie ed ad una iscrizione da descouvrire – discoprire riferita D. M.? Lettere che della latinità sono sempre presenti in testa ad ogni epigrafe mortuaria (della Domus MORTUI- Casa dell’Eternità)
Ci sono reminiscenze che Nostradamus cita in modo singolare, che pochi hanno visionato e compreso.
Oltre a decifrare dei geroglifici sono mescolati dei segreti diversi, proprio nell’ultima pagina (i primi saranno ultimi, gli ultimi saranno i primi, i libri orientali incominciano al contrario dei nostri usi, l’ultima pagina diventa la prima!) ed è così compresa la celebre iscrizione della D. M. l’epigrafe dei “DIIS MANIBUS” (fatta incidere a Torino nel 1556) riferita agli Dei Infernali o Mani (tutelari) che bisogna avere conoscenza dell’Oltre Tomba (egizio) a cui si collegano questi suoi Documenti Medesimi, come è sentenziato fatti per essere Testamenti!
Tutto quanto è gravée, inciso sulla lapide, bene qui enuncia a Torino, dalla Domus Morozzo o D. M. come è testato: “NOSTRADAMUS ALOGE ICI – ONILYALEPARADIS“ – ci sono – i tre regni ultraterreni dell’oltretomba chiamato dai cristiani: “INFERNO, PURGATORIO – PARADISO”– che richiamano concezioni egizie dell’Aldilà e poi accolte nelle cristiane e sia parafrasando il sommo poeta Dante per quel viaggio sino ai cieli – “a vedere fuori le stelle” proseguendo ogni volta o serie di gironi infernali, quelli che la corpo e mente devono affrontare nell’avanscoperta immaginaria che solo i grandi poeti sanno architettare colmi trattati e versi di incomparabile suggestione, quella che ha modulato le visioni e l’Arte da Dante in là(Paul Gustave Louis Doré etc.)
Perché qui ICI (dell’epigrafe) IYCI ( Inner, dedans)che parte o inizia il Safar , il Viaggio nella “Selva Oscura …sino alla Vittoria” o “Nike” in greco che bene coincide con anche il Nome NIKE del la divinità Infernale di “Chi-Qui Mi Onora” come predice e sentenzia Nostradamus…il Solo Mono – su cui nessuno vuole dare risposta pertinente…e che conduce bene a chi non parla al Vento o ai Quattro Venti bensì qui chi lo ONORA nel diffondere il Verbo di Nostradamus ICI, qui , senza scampo punto di partenza(Torino). .
Ma nessuno vuole spiegare chi sia costui. “Nessuno o Nemo propheta in Patria”, bene direbbero i latini. Vi è forse altra persona a Torino che abbia dedicato così tanta passione allo scopo? Piuttosto emergono quanti fanno il contrario. Da tempo che qui si provvede al viaggio temporale dell’avventura che chiama in causa la nostra Storia e quella del mondo che è inarrestabile.
Ma ci muoviamo nel fare sempre dei passi nel ginepraio di una foresta piena di insidie. Tresche o “ramage” o vinci o altri gironi di cui tutti ignoriamo la regia finale, salvo mai abbastanza riflettere sulle Lettere dei quadranti che dipingono quanto sta per succedere sulla scena del mondo con i suoi protagonisti glorificati o condannati, anticristi o tiranni, santi o legislatori. Una scacchiera di pezzi come in un Mosaico o rosario che sfila e in cui tutti si possono perdere senza il filo di Arianna… o la bussola o altro meccanismo sofisticato che ancora esiste, che distingua il tempo passato, presente, futuro. C’è chi afferma che sia impossibile presagire o intuire il futuro. Cosa che spazia troppo fuori il senso ordinario e che quindi occorra una inesorabile costanza a votarsi al compito, in cui è facile perdersi per le troppe quartine o sestine con eventi singolari.
Salvo avere una fortuna cieca e incrociare la quartina giusta? Ma non è questo altrimenti molti riuscirebbero a farlo. Nostradamus informa che già in antichità: “I Sacri scribi (antichi) possiedono un libro sacro chiamato Ambres col quale sono in grado di far previsioni sulla vita e sulla morte”.
(da Horapollo, “Hyeroglyphica”).
O meglio “I Geroglifici di Horus-Apollo” ci trasportano di colpo all’ombra delle piramidi o ai piedi dei tempi o delle statue colossali, sulle cui colonne e mura perdurano a tutt’oggi quei segni che tanto hanno acceso, lungo i secoli, dibattiti ed interrogativi e tante fantasie di ogni natura per fra luce sulla storia e sulla religione antropomorfa dei tanti misteri egiziani.
Se dunque i Misteri Egiziani hanno sin dal Rinascimento influito chiaramente sulle menti di un grande numero di studiosi, ognuno a suo modo ha offerto una decifrazione inaugurando così quella dottrina della futura archeologia e studio sulle molte civiltà sepolte, prima fra tutti quella mummificata civiltà sotto le dune dei deserti ed all’ombra delle piramidi. Tutto è racchiuso con “Parole e foglie” nel Libro Sigillato (Biblion Esphragismenon) così “indicano l’Antichità” gli antichi egiziani. Queste note e spiegazioni di Nostradamus ci svelano che:
“Les Chose très ancienne faisoient descripture feuillez oraisons et livres cloz scelés à l’ancienne De très antique note donnant raison- Plusieurs e divers et extranges notables du très antique signe que nous faisons iyci nouter par moultes notes vèritables.“
(da les “Hieroglyphiques” di Nostradamus)
Riportiamo il testo originale che sovente viene ignorato in barba al profeta così altri spesso modificano o peggio vogliono giostrare sensi che nulla hanno a che fare con quanto insegna Nostradamus.
Questo dimostra intanto che,- non basta affatto, tradurre semplicemente una quartina in un’altra lingua, come nell’inglese, tedesco, italiano, slavo ecc. senza tenere conto di questo semplicissimo avvertimento, avere sempre in vista o a mente, il testo originale, la fonte o calco che ancora conserva nei versi in lingua originale le anatomiche di parole da sapere ricomporre allo scopo e “non gettare alle ortiche, quanto e se …(insegna Dante).
Ecco perché è detto messaggio Ermetico, altrimenti perché si chiamerebbe così? Da cui bisogna sempre iniziare a centellinare i sensi di ogni parola.
Individuare quindi i sensi reconditi celati negli stessi versi e non ricavare dalla semplice traduzione i giudizi così parziali che comportano le traduzioni in altre favelle.
“Qui – Ici” nel testo dei Geroglifici Egizi bene vengono chiamati segni sacri (scrittura sacra) appunto: “du très antique signe que nous faisons. Ici nouter par note veritables”.
Ogni geroglifo è trèsantique (saint) ovvero Santissimo (in francese) “très saint.. antique” pure Antichissimo, che “Noi” (francese: “Nous-Nos” in greco: “Mente”) Nostradamus facciamo ICI (qui) notare. Evidenziare con glosse, note, veraci (tables) tavole: “Carta in tavola! Carta Canta”. O meglio di ogni altra prepotente dimostrazione: “Cartouche” Canta! L’abile verità “veritables”!
Il vero elemento reale e chiave solutrice che ha dato la svolta al grande Champollion. Tutti hanno sviscerato a modo loro il personaggio e la sua veggenza, con fiumi di inchiostro e titoli ormai senza numero da superare la stessa tiratura delle Sacre Scritture. Ma sinora non ho letto in alcun trattato moderno che prima di Champollion, il decifratore dei geroglifici, qui bene Nostradamus aveva già spiegato molto prima così esposto nel trattato come nel “Cerchio”, esattamente in egizio il Cartiglio che circonda i geroglifici, da essere un determinativo per “circuito, anello” e più tardi “nome”.
Ecco la preziosa informazione presa sottogamba del testo: ”
Au milieu du ronde le nom du roy mis. Voulant entendre le roy net, pur et munde Seigneur et maistre sens vice e sens si Ung tel serpent se nourrist plus à l’unde. Par ceulx d’Egypte est appellé (Ra)Mesy.”(Ramesse faraone)
Ecco la rivelazione sinora taciuta della véritable esatta affermazione di Nostradamus che ha poi Champollion.
E cioè: “Al centro del rotondo (cerchio) il Nome del Re posto Volendo significare-intendere il Re, puro, nudo e crudo. Il signore e il maestro senza difetti e senza nulla così un tale serpente si nutre più all’onda. Per quelli d’Egitto è chiamato MESY.” (“Mesi” in geroglifico è nome di donna ed il Verbo: “Nascere, parto”)geroglifico presente nel nome del Faraone Ramsete.
Ecco la dimostrazione inconfutabile che queste poche righe del testo greco dell’Aldine (il testo di Venezia) pure arricchito da Nostradamus con altre fonti a cui ha attinto (greche e druide) e che non appaiono in nessun altro testo ulteriore, rimaneggiato di Horapollo.
Constatiamo l’esatta indicazione fondamentale, che ha fatto scattare la molla giusta, la reale decifrazione dei glifi o Geroglifici egiziani, di Champollion nella maniera scientifica, tagliando la testa al toro come a tutte le fantasie esoteriche dei circoli di grande moda in Parigi.
Allora culla di ogni mesmerismo ed evocazioni medianiche e poi teosofiche a tradurre i geroglifici. Nulla di più perfetto che un Cerchio, le Ronde o esattamente l’anello o “into” (sta per “Her” in egizio) “The ring” che spezzato, ha rotto l’incanto millenario sulla lingua egiziana.
Dalla “Cartouche” dei francesi, dal “Cartiglio da cui” sono stati svelati i segni fonetici dei nomi dei Monarchi, appunto cosa attuata da Champollion mettendo a nudo e a crudo i Nomi (Rnw) dei Re, dei faraoni e regine delle dinastie d’Egitto.
Questo è il punto dolente di non avere ponderato il testo di Horapollo secondo le note di Nostradamus così diverse da tutti gli altri. La svolta è avvenuta con Champollion che ha superato tutte le controversie dei tanti inglesi o detrattori rivali o rosacruciani linguaggi ancora fortemente emblematici, che seguaci d’Ermete Trimegisto a cui si sono attributi troppi saggi e tanti essoterismi ingannevoli, che hanno nutrito anche come gioco dei grandi arcani egizi, da cui si fanno derivare i popolari tarocchi.
Troppi scrittori hanno fatto rivelazioni sulle piramidi e loro profezie, abilissimi a tal punto e senza neppure conoscere un lemma da dizionario di egizio.
Qui il destino allo scadere dei “Cinquecento” anni, ha acceso un’altra fiammata, visto il grande boom dell’autore francese Christian Jacq, con novello fervore il buon dilagare di milioni di copie. Questo fatto l’ho considerato di buon segno oltre poi alla strana frenesia che qualcosa stava per capitarmi, proprio a dosso di questo fine e principio di millennio.
Quasi una cosa che correva anch’essa doppia o gemella sotto una doppia stella?
Intanto ecco nuove teorie sulle piramidi da Orione a Sirio. Onde di un interesse che mi galvanizzava sempre più e che sapevo avrebbe avuto un legame con lo stesso Nostradamus.
Coincidenza anche questa se ho trovato questo commento in Horapollo:
“Noi volendo ante l’anno antlan(te) mostrare con note oneste
Rappresentavano ISIS come loro Regina e dea.
ma che per quelli d’Egitto era un Pianeta
detto nella loro lingua SETHOS con Verità esplicita
ASTROMYUN detto per quelli della Grecia
sopra tutti (gli ) altri(pianeti) d’esumante forza e potere
Qualche volta grande o minore come LA(là) si può osservare
Mostrando bagliore alla sua prima apparizione
Che al suo levare sovente si possa prevedere
Nel tempo futuro la giusta conoscenza.”
I misteri egizi spaziano oltre lo spazio noto oltre lo stesso cielo quanto il corso della Luna e del Sole e la corte delle altre Stelle divinizzate come i loro Dei e Faraoni, che ha fatto anche ipotizzare conoscenze astronomiche insolite sia per il sito che hanno le piramidi e i templi in relazione all’astronomia.
Teorie che hanno grande fascino nei nostri tempi con incredibili concezioni extrasolari (Sirio la stella doppia).
Questo sospetto resta intatto ed aumenta il mistero dei cieli e dello spazio fuori della terra, leggendo appunto questi versi.
Il cielo degli Egizi
Siamo ancora in parte carenti di dati astronomici per scoprire bene come gli antichi Egizi riconoscevano i pianeti, soprattutto da Alessandro Magno in poi (Dinastia dei Tolomei) la nota città centro di conoscenza e biblioteca metropolitana della cultura greca , oltre a tutto il sommare che è venuto a fagocitarsi tra i miti egizi e greci così fusi insieme il sincretismo che si manifesta con queste affermazioni sul pianeta Sethos(SOTHIS?) che i Greci chiamavano in proprio ASTRONOMYUN e che doveva apparire superiore a tutti gli altri (“aultre”… oltre-tre )oltre i noti Giove, Saturno, Urano, nei cieli ?
Un corpo che è ancora ai nostri riscontri ignoto e che mostrava tutta la sua forza e potere a volte grande ed a volta minore, secondo le distanze o il suo avvicinamento alla Terra- Violati i passati misteri che oltre nei cieli sapevano che esistevano altri corpi stellari.
Questo pianeta è qui catalogato al femminile “LA” tanto visibile al suo sovente, ripetuto levare all’Orizzonte che si possa quindi bene anticipare, sia prevedere il suo corso come nel tempo futuro si avrà la giusta conoscenza.
Questa è una nozione che oltremodo si associa agli astronomi greci che appunto avevano già teorizzato l’esistenza di dieci pianeti… e che tale ipotesi ha quindi in queste righe, l’ulteriore conferma di pianeti giganti di forza e potenza, ma questo intruso così abbagliante che potrebbe essere confuso con la stella del mattino, Fosforo o Venere (al femminile) simbolo di una divinità che va oltre ISIS se tale era anche considerato un pianeta o una luminare dei cieli, o quell’altro fratello chiamato SETHOS (Seth, il Male) l’avversario malefico di HORUS, figlio di Osiride (Sole) e di ISIS (la Luna).
Da qui ha inizio la saga di un mito più che ancestrale, che nella memoria egizia arriva sino alla cifra persino iperbolica di milioni di anni di eventi temporali, che sono rievocati nel Libro dei Morti, quello scritto da Thot, tanto da sospettare anche dei Tempi remoti, forse non escluso più antecedenti alla stessa narrazione biblica, che ci racconta la discesa dell’Enneade divina che scesa lungo il corso del Nilo… sino al bacino del Mediterraneo, ha dato nascita a questa colonizzazione o civiltà ed ogni nuova teologia che ha in quel Seth fortemente assimilato abbinato al ruolo di Satana, il celeste che diventa il prototipo del maligno che complotta e giunge come assassina il fratello Osiride (Sole) ma che verrà soccorso dalla sposa Iside e vedova che pellegrinerà per i vari paesi sino a ricomporre il corpo del divino sposo e così farlo risorgere, nell’altro mondo.
Seth si rivela essere il malvagio fautore di ogni discordia. L’avversario di ogni situazione tra il Bene ed il Male. La stella del firmamento che come un Angelo dei cieli, dalla luce malefica come Lucifero precipita sulla terra per tormentare gli uomini. Ma non bastano solo delle coincidenze?
Troppi miti antichi si rispecchiano o sono essi stessi ad aver dato Principio a tutti gli altri compresi quelli Biblici? Questo forse è il tempo che mescola le carte e le cose della storia che man mano vengono a galla ad ogni scoperta. Forse delle dita invisibili tracciano sulle sabbie del tempo e dei mondi altri Segnali?
Ma non tutti sanno vedere o decifrare se poi questi cerchi o “cartouche” in terra o in alto non li comprendiamo. C’è chi sa davvero decifrarli ? Allora occorre scoprire cosa c’è sotto, semmai qualcuno ci prende in giro quanto è narrato in Horapollo con i suoi enigmi remoti e senza tempo perché è proprio del TEPI(TEP)Tempo crono stesso, quello primordiale.
Di certo ci sono dati riferiti al tempo presente-futuro. Questo è certo, se ha posto l’enigma della D. M. (delle Centurie)indicato nell’ultima pagina di tale testo greco- egizio , alla fine al compimento alla rovescia delle stesse pagina, infatti questo è in uso nel Corano e altre culture orientali. Tutto ha un senso a per chi saprà cogliere queste informazioni che non si possono lasciare “sottogamba” (la gamba è il geroglifico della lettera B in egizio come la stessa Faccia VISO del testo Geroglifico abbia la Testa e i DUE fuori (dalla testa )OCCHI del “Peygamber“… “Profeta” (in persiano).E gli occhi la Cifra di SETTANTA , per l’anno, mese, e quanto altro cela. OGNI enigma come quello all’Ombra della Sfinge, o ARMAKIS, la Madre del Terrore denominata così in Egitto – poi quando poi vedremo cosa allora finisce in GLORIA (dice la Lapide del Nostradamus) KLIOS in greco o DOXA… la Gloria del LIOS…del Leone ? Solo se davvero ogni arcano ha la soluzione dell’enigma preso così dai commenti di Horapollo-Nostradamus, e compresa quella della rinascita della FENICE e dei suoi Cinquecento anni, da cui esce dal Sonno dei Secoli per portare a galla un altro Enigma Risolto. Quello della Camera nella Piramide di cui esiste la specifica quartina di Nostradamus c che deve allora essere il segnale eloquentissimo di giunger alle Memorie degli Antichi Faraoni, come dice anche Sigismondo Fanti in singolare quartina…che indica anche i tempi astronomici-astrologici.
Quindi trascorsi “Cinquecento anni” dalla nascita del Nostro (1503-2003) che ho visto accadermi attorno e sono coincidenze, che non si possono liquidare come un miraggio, una chimera, ma un sogno che ha trovato riscontro nella realtà.
Ho atteso da tempo, l’ho promesso ai miei lettori che passati “i cinquecento anni”, alle soglie del Duemila, all’inizio del Terzo Millennio avrei portato alla luce una “Summa Prophetica“… quando ancora non potevo che contare su un “Déjà-vu“. Ho creduto ciecamente in una quartina in cui Lui annunciava nel prossimo futuro…. Mille altre cose sono ancora in serbo come nel cuore della
Piramide Biblios dell’Eternità.