Quando il tempo a lungo passato ovvero trascorso , è quello che ci abbia aiutato lungamente su questa strada semantica, quella in cui tutte le parole e i suoi ,fonetiche apprese dall’infanzia , anche dalle orecchie altrui, popolari logos o termini , inclusi anche quelli che dele parole da allora udite erano scabrose . Tutto sommato la mente ha immagazzinato sin dalla mia infanzia quanto facevo le parole crociate(della SETTIMANA Enigmistica) che ricordo hià oltre i sei o sette anni , sovente con il compagno nei pomeriggi e dopo scuola, così scartabellando i primi dizionari. Anzitutto ripesando che l’ambiente in cui vivevo normalmente – si parlava le patois (Valle d’Aosta- an Martin de Corleans ove avevo casa) e poi l’italiano, il dialetto veneziano della cerchia familiare . Tutto come in una spugna dentro la mia testolina si sommavano i diversi suoni e fonetiche e sia parole brusche e tozze , le fonetiche coincise che memorizzavo come un tesoro + aumentando il mio precoce vocabolario.
Niente di più che una semplice curiosità, era fame di libri e consultazione dei primi dizionari ,tutto per compilare quelle righe e quadratini dele pagine della nota pubblicazione che contava per mia sorte lo slancio maestro del compagno più alleato. Lui che mi mostrava ,infondeva una passione da cui così pendevo dalle sue labbra e intanto assimilavo utili nozioni.
Non dimentico che allora dopo i yempi della scuola nell’estate andavo severamente obbligato dalla cara Dobrilla per non bigollenare , ma imparando precocemente dalla realtà di quel burbero tempo a bene impiegare il tempo dell’infanzia – Bene comandato e salendo in montagna con le madrie dei vicini di casa valdostani , padroni di stalle, latte e tante mucche .
VEstiti di fustagno e anche con cura dei libri , se poi strada facendo diventavo : il pasturin,il bocia poi con il bastone tra le vacche sulle cime valdostane. E così passavo l’estate salutevolissime respirando l’aria dele cime .Così che davo mano nella routine della baita alla transumanza dei pascoli, tra valli, boschi, ruscelli, scovando funghi,e imparando con i pastori anche a mescolare nelle ramine il latte per fare formaggio(la fontina) e anche alla Ora di mangiare innanzi al focolare arcato sotto le lose di montagna annerite dal fumo e tana di scalpitante di scintille , mntre mescolavo il paiolo di reame per fare la Polenta con il latte e sale.Poi stracotta e compatta da bene rovesciare con una forma tonda e tozza …sull’asse della tavola. e poi con in mano il filo per tagliarne a fette la foma da divorare e spartire con chi in tavola. POlenta giallo oro – così sempre ben cotta che riusciva sempre tozza e modellata , dall’uscita dal paiolo o ramina poi tolta dal fuoco.
La polenta così tagliata a fetta era il naturale pasto della sera , il più semplicissimo, naturalissimo con contorno di formaggi…etc. Lontano orami dalla mia memoria queste arcadiche annate in cui imparavo tanto assimilavo. Così da cibo per la mia mente come il Patois sia durante gli incontri alpini + causali con gli altri montanari tra prati verdeggianti e le baite dei pastori e anche andando alla scoperta delle erbe e radici mediche … quelle che la montagna tra muffe,stagni,ruscelli, rocce ed erbacce si annidavano le radici sotto gli alberi dei boschi di alta montagna- Ogni giorno pasturando o meglio saltando da un posto all’altro, anche spesso per quando allo smarrire o inseguire qualche Vazze(Vacche ) che andava per la tangente e bisognava recuperare le smarrite pellegrine fuggitive da rintracciare e riportare nel branco e sotto controllo del mandiano valdostano.
Infanzia questa di Idilliaci ricordi in cui sognavo e cantavo tra i prati e i boschi e i sentieri e i fagiani selvatici e i conigli di montagna velocissimi tra salti e radure e rupi scoscese. Era così ogni giornata vissuta, contemplando i cieli stellati e quanto bene la mia mente altro che mettere le ali spuntava con la mia fantasia sciolta . Sorgente – fonte essa o quella da mulinello intimo ed irrefrenabile dentro me stesso non aveva limiti alcuni…anzi la mente costruire mondi,che sfrecciavano fulminei appena mi concentravo o mi estraniavi dalla dimensione circostante. C’era un altro mondo che la mia mente sfiorava e penetrava come avvolto e sospinto in una dimensione in cui altro che Settimo Cielo. Nostalgia senza tregua di quelle percezioni in cui udivo parole linguaggio che afferravo e sapevo non essere del mio tempo.Anzi alcune parole rimaste impresse e suggerite da presenze misteriose, sono andato a consultare e così che la parole hanno richiesto la sola cosa pragmatica. Forse lingue. Verba mai udite prima, eppure sule pagine di alcuni dizionari,poi risultarono veraci, esistere. Quindi cosa mi volevano comunicare ? Parole, Numeri appunto questa che mi restò indelebile nella mia memoria “Samkhya” che i si invitava di apprendere.Di poi colta la prima grammatica di sanscrito che ancora conservo parti in tromba da allora a memorizzare ogni logos crudo e lampante che divoravo e memorizzavo anche per fare sfoggio che avevo letto libri e la mia bravura a dare SENSO E SIGNIFICATO ALLE PAROLE.Ad ogni parola dal patois in là, senza limiti in me il seme della semantica aveva messo le radici per sempre. Diventerà poi l’Albero dal seme piccolissimo come di una farnia.La Quercia antica evocando quella del mito greco di DODONA,e del Re Nemi(Nemos-Bosco) la cui fronde grazie al Vento(Anemos)amplierà ad ogni folata e spifferi un risuonante mot e suono fremente nel grand ramaiges lussurregiante.
Così come di ogni albero e lingua si fonderà nella Soupe Maestrale delle significanti verba . Campo di Significazioni che nella mia testa doventi l’immensa intima Foresta Biblioteca arricchita anno dopo anno da quei tempi lontani, di tosti dizionari in ogni lingua disparata…sino all’avvento più tardo del WEB e Internet dei translators.
Ovvero poliglotta, esegeta, commentatore,interprete, dragomanno,Truman(in turco)-Terjuman e poi in russo pierakladcyki-parakleidos…?
Ecco perché oggi posso affermare che basta una Parola Chiave KEYSTONE tutta mia concezione per dar corso alle concatenazioni così grazie alle favelle (il Giorno di Minerva Pallade Atena non più invicta) di ogni popolo e nazione + le memorie correlate ai miti ancestrali.
Una lezione di vecchio stampo,postata in ogni situazione ed occasione.Da allora che diverrà basilare bussola e da sempre la lezione per spaziare nel tradurre poi le quartine e gli scritti del Nostro- mentre una sola lingua non ha abbastanza sale perchè resta sterile e senza frutto…quanto il prfeta annuncia al mondo intero, Quindi vale bene avere orecchio ad ogni favella e bandire i tanti altri esegeti improvvisati,ad 0ogni annata cercare di uccidere il Re Nemo/i per prenderne il suo Posto,l’Endroit, ruolo + che leggittimo.
Diversamente come un ARBRE = BOIS Dendros – mi sono visto ommedesœmato come l’Albero che giro dopo giro anno dopo anno cerchio dopo c erchio e rivoluzioni della mia vita , bene allora tapa do tappa così marcare sino a che ho portato il Frutto…Dunque è giuysto e salutare dar corso al Giudizio, Jus Juris. Il tema del Frutto su cui avremo tutto il tempo per determinare se sia la MELA o MELLA dal greco il verbo futuro(mellon). Nell’Arte = TEKNE è palese la MELA reintegrata di Pistoletto (precedenti post del Blog)e la Via che conduca al Terzo Paradiso.
C’è il sentore che se è la MELA o il Pomo di Adamo a collegarsi al serpente antico- ingannatore – quello la Genesi biblica così predice che sarà la Donna a marqare-carcare con il suo piede sulla Luna, il Tallone onde schiacciare alla fine la Testa, cioè Vinto allora sia – il Caput Drakonis-Serpente che tenterà nuovamente di insidiare la Donna del Sole e le terre del Paradiso HESPERIDES.! Scenario eclatante di quartine del Nostro sino alle Rive dell’Aquarius Padus.
(Ici memorizzare).
Allo specchio dei tempi futuri Estremi quando predetto investigheremo , l’orizzonte di quale altra kraina o paese estremo ai limiti, ai confini occidentali – bene abbia sotto le note di un canto, melo-dia e la Mela(Odessa, Mar Nero)osannata.
Tutto ha così senso dalla consultazione che non richiede alcuno sforzo mnemonico, sono appunto i logos elencati così fittamente e ulteriore comparazione con le altre lingue a dare senso gravoso e carco pesante a tal punto al Destino di questa Terra ucraina.Ogni altro calembours che saprete invenietes fate il passa parola nel blog.

